Lesioni Osteocondrali dell’Astragalo: Cause, Sintomi, Diagnosi e Trattamento
Le lesioni osteocondrali dell’astragalo sono condizioni patologiche piuttosto frequenti, che colpiscono prevalentemente giovani adulti, con una maggiore incidenza nel sesso maschile. Queste lesioni interessano la cartilagine articolare e, nei casi avanzati, possono determinare il distacco completo del frammento cartilagineo dall’osso subcondrale sottostante.3>
Cos’è l’Astragalo e Qual è il Suo Ruolo?
L’astragalo, o talo, è un osso breve situato nel tarso, che si articola con la tibia e il perone superiormente, con il calcagno inferiormente e con il navicolare anteriormente. Questo osso svolge un ruolo cruciale nella distribuzione del peso corporeo sul piede e nella biomeccanica dell’articolazione della caviglia.
Cause delle Lesioni Osteocondrali dell’Astragalo
Le cause principali di queste lesioni sono:
– Traumi acuti: come distorsioni della caviglia, responsabili del 40-70% dei casi.
– Microtraumi ripetuti: dovuti a sollecitazioni continue che compromettono progressivamente la cartilagine articolare.
– Alterazioni vascolari: l’insufficiente apporto di sangue all’osso subcondrale può portare a necrosi ossea e successivo deterioramento cartilagineo.
– Fattori genetici: alcune predisposizioni ereditarie possono aumentare il rischio di sviluppare queste lesioni.
Sintomi
Il dolore è il sintomo principale e si manifesta con caratteristiche specifiche:
– Dolore intermittente e profondo nella caviglia, accentuato dal carico e dall’attività fisica.
– Possibili episodi di blocco articolare, dovuti al distacco di frammenti cartilaginei.
– Limitazione della mobilità articolare e alterazione della postura e del passo.
Diagnosi
La diagnosi delle lesioni osteocondrali dell’astragalo si basa su un’attenta valutazione clinica e strumentale:
– Anamnesi ed esame obiettivo: il dolore persistente, anche senza un trauma evidente, in pazienti tra i 20 e i 50 anni deve far sospettare una lesione cartilaginea.
– Radiografia (RX): utile per individuare eventuali lesioni osteolitiche sulla superficie astragalica.
– Risonanza Magnetica (RMN): esame dirimente che permette di:
-> Localizzare con precisione la lesione.
-> Valutarne le dimensioni e l’eventuale presenza di cisti subcondrali.
-> Fornire informazioni essenziali per la scelta terapeutica.
Trattamento delle Lesioni Osteocondrali
Il trattamento varia in base alla dimensione e gravità della lesione:
Trattamento Conservativo
Indicato solo nei casi meno gravi e asintomatici, prevede:
– Riduzione del carico sulla caviglia.
– Fisioterapia mirata al recupero della funzionalità articolare.
– Terapie infiltrative con acido ialuronico o PRP (plasma ricco di piastrine).
Trattamento Chirurgico
Nei casi sintomatici e resistenti alla terapia conservativa, il trattamento chirurgico viene eseguito prevalentemente in artroscopia con diverse tecniche:
– Debridement e Microfratture
– Rimozione della lesione cartilaginea.
– Creazione di microfratture nell’osso subcondrale per stimolare la riparazione cartilaginea.
– Tecniche di Bioingegneria
– Utilizzo di scaffold biologici che fungono da impalcatura per la rigenerazione cartilaginea.
– Applicazione di concentrati di sangue midollare ricchi di cellule staminali mesenchimali per migliorare la qualità della riparazione.
Artroscopia: Lesione osteocondrale con distacco quasi completo
Artroscopia: la lesione viene asportata evidenziando l’osso subcondrale
Artroscopia: con un apposito strumento si eseguono dei fori circonferenziali sulla lesione per favorire la guarigione
Artroscopia: visione della lesione dopo Microfratture
Artroscopia: aspetto della lesione dopo applicazione di Matrice Bioingegnerizzata
Recupero Post-Operatorio
Dopo l’intervento, il paziente segue un protocollo riabilitativo che prevede:
– Immobilizzazione e scarico dell’arto per circa 3 settimane.
– Recupero funzionale a partire dal decimo giorno post-operatorio.
– Progressivo ritorno alle attività quotidiane e sportive, guidato da un programma fisioterapico specifico.
Conclusione
Le lesioni osteocondrali dell’astragalo rappresentano una patologia comune che può compromettere significativamente la funzionalità della caviglia. Una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, sia conservativo che chirurgico, sono essenziali per garantire un recupero ottimale e prevenire complicanze a lungo termine. Consultare uno specialista ortopedico è fondamentale per individuare la strategia terapeutica più appropriata.
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