Capsulite del II dito: sintomi, cause e trattamenti
La capsulite è una patologia infiammatoria che coinvolge i legamenti che circondano l’articolazione metatarso-falangea del secondo dito del piede. Queste strutture formano una “capsula” che stabilizza l’articolazione e ne permette il corretto funzionamento.
Sebbene più comunemente colpisca il secondo dito, la capsulite può anche interessare il terzo e il quarto dito. La condizione può essere molto dolorosa e, se non trattata tempestivamente, può portare alla lussazione dell’articolazione.
Cause della capsulite
La capsulite è spesso causata da un’alterata biomeccanica del piede, che determina un sovraccarico dell’articolazione metatarso-falangea del secondo dito. Alcuni fattori predisponenti includono:
– Alluce valgo severo: la deviazione dell’alluce altera la distribuzione del carico sul piede.
– Secondo dito più lungo del primo: questa condizione anatomica favorisce un aumento dello stress articolare.
– Instabilità dell’arco plantare: un arco plantare piatto o eccessivamente flessibile può alterare la biomeccanica del piede.
– Contrattura del tendine di Achille: l’eccessiva tensione di questo tendine può aumentare la pressione sulla parte anteriore del piede.
Sintomi della capsulite
La capsulite è una patologia progressiva, pertanto una diagnosi e un trattamento tempestivi sono fondamentali. I principali sintomi includono:
– Dolore sotto la pianta del piede, spesso descritto come la sensazione di avere un corpo estraneo sotto il piede.
– Tumefazione locale nella zona dell’articolazione interessata.
– Difficoltà nell’indossare le scarpe, a causa dell’infiammazione e della sensibilità aumentata.
– Dolore nel camminare a piedi nudi.
Negli stadi più avanzati, i legamenti si deteriorano, causando l’instabilità articolare. Il secondo dito può deviare progressivamente verso il primo dito, sovrapponendosi ad esso (cross-over deformity). In alcuni casi, la progressione è lenta, mentre in altri si assiste rapidamente a una deformità ingravescente.
Diagnosi
Una diagnosi accurata è essenziale per distinguere la capsulite da altre condizioni, come il Neuroma di Morton, che richiede un trattamento differente. La diagnosi si basa su:
– Esame clinico per valutare la stabilità articolare e la presenza di dolore alla palpazione.
– Radiografie sotto carico per verificare eventuali alterazioni ossee.
– Risonanza Magnetica (RMN) per valutare lo stato dei tessuti molli e dell’articolazione.
– Artro-RMN, un esame con mezzo di contrasto che permette di evidenziare eventuali danni alla capsula articolare.
Trattamento conservativo
Se la patologia viene trattata precocemente, prima che l’articolazione diventi instabile, le opzioni conservative possono dare ottimi risultati. Le terapie non chirurgiche includono:
– Riposo e applicazione di ghiaccio (mai a contatto diretto con la pelle), per ridurre l’infiammazione.
– Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per il controllo del dolore.
– Taping o splint per stabilizzare l’articolazione.
– Stretching del tendine di Achille, se la capsulite è associata a una sua contrattura.
– Modifica delle calzature, preferendo scarpe con suola rigida per ridurre il sovraccarico articolare.
Trattamento chirurgico
Se la deformità del dito diventa evidente e la patologia non risponde al trattamento conservativo, l’unica opzione efficace è l’intervento chirurgico. Le tecniche chirurgiche variano a seconda della gravita della condizione e possono includere:
– Procedure sui tessuti molli, volte a riequilibrare le forze che agiscono sull’articolazione.
– Osteotomie metatarsali, interventi che modificano la posizione dell’osso metatarsale per ripristinare la stabilità articolare.
Conclusioni
La capsulite del secondo dito è una condizione dolorosa e progressiva che, se trascurata, può portare a deformità invalidanti. Un riconoscimento precoce dei sintomi e un trattamento adeguato possono prevenire complicanze e migliorare la qualità della vita del paziente. Se il trattamento conservativo non risulta efficace, l’intervento chirurgico rappresenta una soluzione definitiva per ripristinare la funzionalità del piede.
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